Terapia Ablativa delle Varici
Fino a qualche anno fa era l’unica terapia delle varici. E’ ancora oggi valida se eseguita con alcuni accorgimenti, ma molto più limitata nelle indicazioni ,grazie allo sviluppo e alla diffusione delle tecniche endovasali e della cura emodinamica (chiva).
I gesti chirurgici possibili sono:
la crossectomia ,cioè la deconnessione della safena dalla vena femorale. Può essere eseguita singolarmente oppure associata allo stripping.
Lo stripping , ossia l’asportazione di tutta (stripping lungo) o solo della safena dalla crosse femorale fino al ginocchio (stripping corto).
La flebectomia sec muller , che consente di asportare varici collaterali e/o vene reticolari in maniera miniinvasiva ed estetica..
Tutti questi gesti chirurgici possono essere eseguiti singolarmente o variamente associati sullo stesso paziente anche operando entrambi gli arti nella stessa seduta..
L’anestesia è sempre di tipo locoregionale eseguita o per via infiltrativi o per via tronculare .
In alcuni casi per l’eccessiva estensione e quantità di varici, può essere consigliabila una anestesia per via spinale. L’anestetico usato è la mepivacaina al’uno% senza vasocostrittore.
Tranne che all’inguine, quando sia necessaria, le incisioni sono di una lunghezza che varia da 1 a 3 mm. E non necessitano di punti di sutura ma è sufficiente apporre un cerottino di accostamento..
Al termine dell’intervento viene apposto un bendaggio elastoadesivo o una contenzione elastica a media compressione, per circa una settimana al massimo.
Durante la convalescenza ai pazienti viene prescritta una moderata attività deambulatorio, consigliando di evitare la posizione in piedi fermi.