MICROCIRCOLO

Per microcircolo si intende una fitta rete di piccoli vasi sanguigni che si estendenelnostro corpo in modo ubiquitario. Tutti gli organi, infatti, possiedono sia una circolazione arteriosa che venosa , ma il sistema che permette gli scambi nutritivi più "fini" (cioè la liberazione di ossigeno) ,è rappresentato unicamente dal un fitto reticolo di piccolissimi vasi in grado non solo di cedere ossigeno ma anche di regolare il flusso nei distretti più periferici.

Nel sistema vascolare tale rete capillare è tanto importante in quanto rappresenta l’unica stazione di scambio e di regolazione emodinamica.

Prima del 1950 le cellule delle pareti dei vasi erano considerate semplicemente come tegole aventi il solo ruolo di contenimento del flusso ematico.

Soltanto in tempi relativamente recenti si è affermata l’importanza emodinamica del "circolo terminale " dotato di una propria autonomia in grado di regolare scambi e modificazioni di calibro e contenuto vasale.

A pensarci bene il microcircolo si presenta come quel complesso che per primo affronta insulti provenienti sia dall’esterno ( infezioni, traumi) che derivanti da patologie endogene.

Gli angiologi da sempre sanno che le vasculopatie iniziano proprio dalla "periferia" e non a caso il padre storico della angiologia italiana.

Pratesi, ha scritto "la angiologia è la microcircolazione e la microcircolazione è l’area più trascurata della medicina".

 

 

La scoperta dei capillari è stata resa possibile grazie alla invenzione del microscopio per opera di un olandese nei primi anni del XVII secolo che scateno’ nei Paesi Bassi una frenetica corsa alle osservazioni microscopiche biologiche diffondendo cosi’ il nuovo interesse per un mondo prima di allora sconosciuto all’occhio umano. Marcello Malpighi, docente di Medicina a Bologna, descrisse per primo, nel 1661, i piccolissimi vasi della rete microvasale paragonandoli a capelli umani per la loro sottigliezza.

Soltanto 13 anni dopo un semplice impiegato del comune di un paesino dei Paesi Bassi, con la passione per il microscopio, descrisse i globuli rossi che scorrevano in una rete di vasi passando in fila indiana a causa della strettezza dei tubi.

Da allora , nei secoli, si maturo’ il concetto di passaggio nutrizionale dai capillari ai tessuti e del meccanismo di vasocostrizione-vasodilatazione.

Attualmente la microscopia elettronica ha permesso di confermare e meglio definire i meccanismi che permettono la regolazione autonoma dei microvasi ed i loro rapporti intimi con il tessuto circostante - tanto da parlare di unità microvasali - incentrando l’interesse sulle modificazioni indotte dai farmaci sul microcircolo.

Per il futuro? Biologia molecolare, marcatori fluorescenti, modelli computerizzati , neoformazione di capillari appartengono, di fatto già alla storia attuale della microcircolazione.

Stefano Raffi  

specialista in angiologia